Un mezzo per esprimermi . Ma non solo. Non si fotografa mai quello che si vede ma quello che siamo e per questo motivo le nostre fotografie finiscono sempre per mostrare qualcosa di noi da cui possiamo imparare molto per conoscerci meglio.
3) Nei tuoi lavori abbiamo visto l’alternarsi di
molti generi dalla fotografia di paesaggio al reportage al ritratto e di molte
tecniche (colore, BN), sembrerebbe che ti trovi a tuo agio con i più disparati
generi, come ti relazioni di fronte a situazioni fotografiche diverse?
Mi piace sperimentare sempre cose diverse. Mi reputo una persona curiosa e per questo motivo avverto un bisogno continuo di cercare sempre qualcosa di nuovo. Ci sono naturalmente alcuni temi che ricorrono più di altri e questo è dovuto ai miei contesti di riferimento. Ad esempio per motivi personali mi trovo spesso a frequentare la campagna toscana, in particolare le Crete Senesi la Val d’Orcia, e questo mi offre occasioni talvolta irripetibili per interpretare questa terra.
4) “Paesaggio tra ideale e reale” e “Meta-spiaggia”
sono il titolo di due tue mostre dove una visione personale supera il reale…
“Paesaggio tra ideale e reale” è una sintesi del mio modo di esprimermi attraverso il territorio dove sono nato e cresciuto. Questa mostra propone una selezione di fotografie che ho scattato più o meno negli ultimi dieci anni durante i quali ho sempre cercato di offrire una visione diversa rispetto alla rappresentazione classica del paesaggio toscano che tipicamente viene proposta, ho cercato di stare attento a non cadere nella trappola di fotografare le fotografie … che con il paesaggio toscano è sempre in agguato. Con “Meta Spiaggia”, invece, ho provato a rompere gli schemi per porre l’attenzione su certi comportamenti stereotipati attraverso l’uso della ripetizione e della manipolazione di situazioni apparentemente “reali” create però ex-novo prendendo a prestito dalla realtà soltanto alcuni elementi raccolti in momenti diversi e poi decontestualizzati rispetto alla situazione in cui si trovavano originariamente.
5) Cosa ti ha guidato nella realizzazione dei tuoi
ultimi lavori come ad esempio “io creativo”?
Nasce da una constatazione. Il territorio che ricomprende le province di Arezzo e Siena è un vero laboratorio nel quale trovano fonte d’ispirazione artistica tantissimi creativi, molti anche stranieri che scelgono proprio queste terre come luogo ideale dove sviluppare le loro idee. Ho quindi iniziato questo progetto a lungo termine attraverso il quale mi sono proposto di ritrarre il creativo nel suo ambiente di lavoro con l’idea di provare a fare emergere appunto l’”Io Creativo” che è in ciascuno di loro e magari cercare spunti per capire se quella creatività si relaziona in qualche modo con il territorio ed eventualmente se c’è una chiave di lettura che li unisce in qualche modo gli uni agli altri. Allo stesso tempo trovo che sia un progetto molto utile perché mi consente di entrare in contatto con tanti artisti, più o meno affermati e di estrazione molto eterogenea, da cui un giorno magari – grazie alla contaminazione tra stili e modi di espressione diversi - potrei trovare ispirazione per qualche nuovo progetto fotografico.